Tornano le conferenze proposte da Centro Cardinal Ferrari di Como e Gruppo culturale di Lomazzo

Raffaello: l’Estasi della Bellezza

Anche quest’anno, per il terzo anno consecutivo, si ripropone l’appuntamento di impostazione artistica culturale e religiosa organizzato dal Centro Socio Pastorale “Cardinal Ferrari” di Como
insieme con il Gruppo Culturale di Lomazzo, l’Ufficio Comunicazione e Cultura della Diocesi, l’Ufficio diocesano Arte Sacra e, come media partner, “Il Settimanale della Diocesi di Como”. Ricorrendo nel 2020 il cinquecentenario della morte di Raffaello Sanzio, avvenuta il 6 aprile del 1520, con “Raffaello: l’Estasi della Bellezza” si vuole ripercorrere la vita dell’artista ed i tratti salienti della sua opera, esempio insuperabile dell’eterno spirito classico in felice connubio con l’esperienza cristiana. La riflessione avviene in tempo di Quaresima: l’arte e le immagini arricchiscono e rendono più immediato il cammino spirituale, la crescita interiore e la speranza di salvezza del messaggio pasquale.
Nella Basilica di San Fedele, mercoledì 11 marzo si terrà la conferenza “Raffaello, o della Bellezza”, relatore il professor Roberto Filippetti (studioso d’arte e letteratura, docente di “Iconografia e
iconologia cristiana”). Quasi come in un film in due tempi, tra un preludio e un epilogo, Filippetti presenterà l’Autoritratto degli Uffizi (cenni essenziali sulla vita del pittore e sui tratti salienti della sua opera), le Madonne di Raffaello (con attenzione alle costanti nell’erbario e nel bestiario simbolico), la “Stanza della Segnatura” (con “lettura” integrale delle quattro pareti e delle relative allegorie affrescate nei tondi della volta) e la Trasfigurazione vaticana (l’ultima opera di Raffaello, che dipinse il volto di Cristo “quindi non toccò più pennelli sopraggiungendoli la morte”
[Vasari]).
Un secondo appuntamento è programmato per il 28 marzo, con la conferenza sul Cartone della “Scuola di Atene”, relatore monsignor Marco Navoni (vice prefetto della Biblioteca Ambrosiana e uno dei massimi esperti del cartone), che si terrà a Lomazzo presso la chiesa dei Santi Vito e Modesto. Si tratta del più grande cartone rinascimentale a noi pervenuto e fu eseguito da Raffaello Sanzio, come preparazione dell’affresco della Stanza della Segnatura in Vaticano, fatta dipingere da papa Giulio II. Monsignor Navoni focalizzerà l’attenzione del pubblico sul grandioso
cartone di Raffaello, anch’esso di una bellezza quasi pari a quella dell’affresco.
A chiusura del progetto “Raffaello: l’Estasi della Bellezza”, interverrà don Andrea Straffi (Direttore dell’Ufficio diocesano Arte Sacra, laureato in Scienze dei Beni Culturali presso l’Università
Cattolica di Brescia e docente di Arte Cristiana presso il Seminario vescovile di Como), terrà a Lomazzo, presso la chiesa dei Santi Vito e Modesto, sabato 18 aprile, una conferenza dal titolo “La
Sistina di Raffaello. I capolavori nascosti”. Poche persone – anche cultori della materia – sanno che Raffaello ha lasciato per la Cappella Sistina del Vaticano una serie straordinaria di opere d’arte: dieci arazzi che abbellivano la parete attorno all’altare, commissionati da papa Leone X nel 1515 (e realizzati nella bottega di Pieter van Aelst a Bruxelles fra il 1515 e il 1519) e che raffigurano episodi della vita dei santi Pietro e Paolo. “Opera più tosto di miracolo che d’artificio umano”, li definì Giorgio Vasari, ed erano così straordinari da rivaleggiare con gli affreschi soprastanti di Michelangelo. Gli arazzi sono ora custoditi dai Musei Vaticani, mentre i cartoni preparatori – opera “diretta” del Divin Pittore – si trovano presso il Victoria and Albert Museum di Londra. Don Andrea Straffi, direttore dell’ufficio diocesano di arte sacra, presenterà queste opere di Raffaello: «nascoste», perché poco conosciute e perché non più visibili nel loro contesto originario. Una lettura che mostrerà il talento straordinario del maestro, aperto a competenze e capacità poliedriche. Il ciclo “Raffaello: l’Estasi della Bellezza” vuole aiutare a cogliere la monumentalità di Raffaello, che deriva non dal tormento plastico delle figure, ma da equilibri accuratamente studiati, che bilanciano la composizione e i sussulti spirituali dei protagonisti. Le
conferenze, tutte con inizio alle ore 21.00, saranno arricchite da brani musicali per coro e strumenti dell’epoca rinascimentale.